Ti piacerebbe scoprire un modo semplice per rendere le tue email più redditizie, anche se non ami mettere “il piede nella porta” stile Folletto e non vuoi affatto sembrare un venditore?
Dammi giusto 5 minuti del tuo tempo e in questo articolo ti mostrerò come fare.
Funziona così…
Tutti usiamo ancora le email, e sempre di più anche la messaggeria diretta (Whatsapp e Messenger) per comunicare anche in ambito business.
L’importante è essere dove sono i nostri clienti, giusto?
Ma si tratta di campi da gioco dove le regole non sono ancora delimitate in maniera precisa, ed è facile fare brutte figure o semplicemente buchi nell’acqua (nessuno ti si fila).
Se hai mai scritto email di lavoro per provare a convincere qualcuno a fare qualcosa, sai di cosa sto parlando.
Un problema che molte persone hanno con la scrittura online è che pensano di dover scrivere ogni volta una lettera di vendita.
E questo pensiero li blocca, facendoli regredire a uomini delle caverne incapaci di esprimersi in maniera semplice e chiara.
Proprio perché pensano che ci debba essere una sorta di “etichetta” nello scrivere le loro email, finisce che spesso esagerano.
Magari hanno sentito qua e là un po’ di regole base del copywriting, e provano dunque a confezionare le loro email descrivendo bene il prodotto.
Quando va bene, non parlano solo della caratteristiche, ma inseriscono anche tanti vantaggi. E magari usano anche qualche trucco di neuromarketing.
Ma se tu vendi un prodotto che risolve un problema doloroso (SUL SERIO) è vero il contrario.
Quello di cui dovresti parlare in realtà – al posto del tuo prodotto/servizio e dei suoi benefici- è tutta la sofferenza causata dal problema che i tuoi lettori vogliono risolvere.
Ciò significa entrare nel loro “mondo” e scrivere del dolore che stanno sperimentando (o che POTREBBERO sperimentare se non fanno subito qualcosa per affrontare la situazione).
Sì…
…poi alla fine metti comunque un invito all’azione.
E sì, puoi anche linkare il tuo sito.
In modo aggressivo (“clicca qui per visitare il nostro sito www.cocimilova.it”) oppure passivo, come nell’esempio qui sotto.
Ma, soprattutto all’inizio non hai tanto bisogno di martellare i tuoi lettori con vantaggi. Invece, li devi martellare con i sintomi dolorosi che accusano, o che potrebbero accusare se non trovano una soluzione.
In che modo questo ti aiuta con le vendite?
La risposta è semplice.
E’ tutta una questione di fiducia
Mettiamo che Roberto è un buon rappresentante medio degli iscritti alla tua mailing list. Dal tuo software professionale puoi vedere che apre quasi sempre le email, e spesso clicca o addirittura ti risponde per commentare.
Dato che sei la persona che gli scrive ogni settimana (gli stai scrivendo ogni settimana, giusto?) hai stabilito con lui un legame.
A Roberto non gli provi solo ad “appioppare” qualcosa, né addirittura vuoi “farlo abboccare”.
Piuttosto gli dimostri che capisci i suoi problemi, che ci sei passato anche tu e che hai sperimentato le stesse frustrazioni.
A margine gli fai capire che sei diventato un esperto nel tuo ambito e che già tante persone si sono rivolte a te per risolvere lo stesso problema.
Se questo è quello di cui scrivi, allora Roberto ti guarderà naturalmente come la persona di riferimento a cui chiedere aiuto.
OK?
Se hai capito quest’approccio, sono contento.
Se oltre a capirlo, lo stai anche applicando, allora mi fai proprio FELICE 🙂
Il fatto è che questo concetto è difficile da cogliere per un sacco di imprenditori e liberi professionisti che si approcciano a internet per farsi conoscere e trovare clienti.
Ma credimi, è qualcosa di sconosciuto anche per la maggior parte degli “esperti” di web marketing, “web writer”, blogger e “influenzèr” italiani.
Ora però, per darti ancora una mano, voglio mostrarti anche uno dei tanti esempi emblematici di “copy che vende senza provare a vendere” di cui parlo al corso di Copywriting Strategico:
oggetto: La vera ragione per cui gli scrittori bravi muoiono giovani La scrittura è un lavoro pericoloso. Te ne stai seduto lì sul tuo seggiolo per lunghe ore ogni santo giorno.. mentre nelle gambe ti si formano coaguli di sangue pericolosi (un inizio di trombosi venosa) che causano danni all’intero sistema nervoso – una roba che alla fine porta puntualmente a molteplici dolori allucinanti. Dolore alla gamba. Dolore al collo. Dolore alla spalla. Dolore al gomito. Dolore al polso. E soprattutto dolore alla SCHIENA. Difatti, conosco questo ragazzo che lavora per un’agenzia di Milano e passava a volte 8-10 ore di fronte al suo computer in un piccolo cubicolo puzzolente e disordinato (il suo “ufficio”) – a scrivere articoli, editare video, impazzire appresso al design del sito web ecc., Sempre tutto storto e con dolori lancinanti alla schiena. Di recente l’ho sentito per scambiare due chiacchiere. E sapendo dei suoi passati trascorsi (costose analisi, ancora più costose visite dal fisiatra, punture a dir poco fastidiose e poi cicli inutili di fisioterapia a 60€ ogni visita…) gli ho chiesto “Ora come va? Hai risolto con la schiena?” E lui “Macché. Sto che devo chiedere soldi ai miei per continuare a curarmi, e il dolore non passa, porca ***ia! Non puoi capire… ogni movimento fa un male d’inferno. Ma visto che devo continuare a lavorare e non posso spostarmi, ogni giorno sto seduto lì e mi sento come un fitta tremenda lungo tutta la spina dorsale. Ho provato a lavorare stendendomi su un lettino, ma è peggio. La sera arrivo con il collo tutto bloccato e indolenzito. Sono mesi c***o che soffro così. Prima avevo pensato che sarebbe passato. Dopo un po’ però non passava, allora ho provato di tutto. Ma niente, non cambia praticamente nulla. Anzi, il dolore alla schiena è peggiorato. Ora si è esteso anche più in basso sopra l’osso sacro e dietro la coscia destra e a malapena riesco a camminare fino in cucina. E in più dormo uno schifo. Per non perdere il sonno devo trovare sempre la giusta posizione (e non muovermi) altrimenti sento di nuovo quel “pugnale” conficcato dietro. E ti ripeto, alla fine ho pure cercato aiuto. Medici. Chirurghi ortopedici. Fisioterapisti. Ho fatto pure una visita da un chiropratico, e poi da un agopuntore. Nessuno ha risolto un cavolo. (Uno di questi mi ha pure detto che si trattava solo di un “dolore fantasma” e si è limitato a prescrivermi altri antidolorifici…) Eppure tutti gli esami – risonanza, radiografie, tac – sono risultati negativi”. A quanto pare voleva sfogarsi un po’, perché non smetteva di raccontarmi che il dolore stava peggiorando invece che migliorare. E visto che campava scrivendo, e sapeva fare solo quello, ora anche il suo sostentamento (la collaborazione con l’agenzia di Milano) era in gioco. Uno dei medici gli ha detto “Qualunque sia il problema, potrebbe diventare una cosa permanente se non lo scopri presto…” e poi ha visto vedere un neurologo che gli ha detto che non c’era niente che potessero fare e che “Gli esseri umani non sono fatti per stare seduti per lunghi periodi di tempo in questo modo (e tu sei fortunato che non ti è ancora eplosa una trombosi venosa…)” Comunque, qual è il punto? Scrivere per vivere DAVVERO può essere pericoloso. Per la tua salute. Per il tuo senso di benessere. E anche, per la tua vita … In questi anni l’unica soluzione che ho visto funzionare e che ha funzionato anche per il mio amico dell’agenzia di Milano è stato il sistema di trattamenti di Matteo C., un osteopata di Genova che si è specializzato nella prevenzione dei “dolori da pc e da scrittura”. Se vuoi saperne di più, guarda qui: [Firma qui] |
Vedi come funziona?
L’intera email qua sopra parla del problema, non della soluzione.
Non parla di un prodotto, e non menziona un solo beneficio.
Tuttavia, fa un lavoro decisamente migliore nel “vendere” il click finale rispetto a chi bombarda il lettore con vantaggi, elenchi puntati, dettagli e caratteristiche.
Inoltre prepara il lettore a desiderare una soluzione quando arriva alla landing page, anziché metterlo in guardia contro l’ennesimo tentativo di spillargli dei soldi.
In realtà, la gente ti cerca e vuole “farsi vendere qualcosa” da te, quando lo fai nel modo corretto.
E la parte migliore è che…
…questo è un modo molto semplice per scrivere email (e in generale per scrivere sul web).
Non hai bisogno di essere un grande “scrittore”.
Non è necessario utilizzare trucchi da venditori in giacca e cravatta.
E c’è nemmeno bisogno di menzionare il tuo prodotto.
Tutto quello che devi fare è conoscere il tuo pubblico.
Dopodiché, queste email si scriveranno praticamente da sole.
In conclusione, ti dò un semplice compito:
Metti da parte questa pagina e inizia subito a scrivere un’email di “dolore” come quella che ti ho mostrato sopra.
Pensa a tutti i problemi che il tuo prodotto risolve, utilizza l’email sopra come modello e vedi cosa succede quando la invii.
E se vuoi diventare davvero bravo e imparare anche tutte le altre mie tecniche, investi una piccola cifra in te stesso e iscriviti al prossimo Corso di Copywriting Strategico.
P.S.
[…] questo articolo pubblicato in esclusiva per i miei partner genovesi di Web Marketing Strategico ho incluso un esempio di email […]